Parent Coach*

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Falanica Greta

*legge 4/2013

*Certificazione riconosciuta dall'Associazione Italiana Coach

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Email: gretafalanica@gmail.com

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@copyright 2022

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Quando tuo figlio dice

 

   "Non ce la faccio"

come aiutarlo davvero a credere in se stesso

Ci sono frasi che un bambino pronuncia con un piccolo groppo alla gola:


“Non ci riesco.”
“Non sono capace.”
“Tanto sbaglio sempre.”

 

Sono parole che colpiscono dritte al cuore. E, come prima reazione, cerchiamo di rincuorarlo:
“Ma no, sei bravissimo!”
“Non è vero!”

 

Lo facciamo con amore, con l’intenzione sincera di sostenere e rassicurare.
Ma a volte, nonostante le nostre parole incoraggianti, l’insicurezza del bambino resta lì. Come se quelle frasi non fossero bastate.

 

Perché succede questo?

 

Perché l’autostima non si costruisce solo con le parole, ma si radica nel vissuto.


La fiducia in sé nasce e cresce attraverso le esperienze concrete: quando un bambino si mette alla prova, incontra un ostacolo, magari sbaglia, si rialza e scopre che può farcela.

 

In questo processo, due dinamiche molto comuni rischiano però di ostacolare la crescita della sua sicurezza interiore:

 

🔸 Interveniamo troppo presto, anticipando ogni difficoltà, nel desiderio (comprensibile) di aiutarlo.
🔸 Mettiamo l’attenzione sugli errori, magari in buona fede, dimenticandoci di riconoscere i piccoli successi.

 

Senza accorgercene, gli trasmettiamo due messaggi:
🔹 che non può farcela da solo,
🔹 e lo sbaglio lo definisce come persona.

Come aiutarlo a sviluppare una solida autostima?

 

Ecco due azioni concrete da poter mettere in pratica ogni giorno:

 

Lascia che provi (anche se sbaglia)

Resisti alla tentazione di fare al posto suo, anche quando pensi che non ce la farà.
La frustrazione fa parte dell’apprendimento. Avere lo spazio per provare – e riprovare – è ciò che gli permetterà di costruire competenze e fiducia.

 

Normalizza l’errore

Mostragli, con l’esempio, che sbagliare è normale. Raccontagli anche le tue difficoltà quotidiane:

“Ho provato a fare una torta, ma non è venuta bene. Domani ci riprovo!”

In questo modo, lo aiuti a vedere l’errore non come un fallimento, ma come parte del percorso.

 

💡 Cosa succede quando metti in pratica questi gesti?

Tuo figlio inizierà a sentirsi più sicuro di sé,
avrà meno paura del giudizio o della fatica,
sarà più disposto a provare, sbagliare, riprovare.

 

E non dimentichiamoci di essere comprensivi, pazienti e amorevoli anche verso noi stessi e verso i nostri errori.

 

Con cura,
Greta